la mammografia

La mammografia

Esiste un dato certo sull’efficacia dei programmi di screening mammografico: grazie all’implementazione di questo strumento, la mortalità per cancro al seno è diminuita del 25-30%. Identificare attraverso la mammografia delle lesioni che non daranno origine a forme tumorali e falsi positivi, dal punto di vista epidemiologico è molto difficile, ed è un tema su cui si discute da tempo, ma bisogna sempre considerare il rapporto tra vantaggi e svantaggi dei programmi di screening. I dati al riguardo ci dicono che grazie alle mammografie sono stati identificati 13 mila carcinomi mammari: la qualità di immagine e di lettura da parte dei radiologi è uno degli elementi più curati dell’esame mammografico, mirato proprio a ridurre la quota di falsi positivi.

Cos’è la mammografia e quando si fa

La mammografia è un esame radiografico delle mammelle (due proiezioni per seno, dall’alto e laterale, con modesta compressione della mammella) consigliato ogni due anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. L’esame permette agli operatori sanitari di effettuare diagnosi su formazioni piccole, prima che si manifestino i sintomi clinici, prima cioè che eventuali noduli presenti diventino palpabili. Si tratta di un test accettabile e ripetibile come strumento diagnostico, che insieme all’alta diffusione del tumore al seno (si stima che una donna su 8 nel corso della sua vita si ammali di tumore alla mammella: il più frequente nella popolazione femminile).

Perché serve un programma di screening

I primi programmi di screening mammografici risalgono agli anni Ottanta, ma solo negli anni Novanta è cominciata la grande diffusione, che continua ancora oggi. Se al nord e al centro i programmi di screening mammografico sono ormai consolidati, più problematica invece rimane la situazione al sud e nelle isole, con difficoltà di implementazione. Sull’oncologia tutti i dati ci dicono che l’arma più efficace, talvolta l’unica, per sconfiggere il cancro è la prevenzione. Le donne possono sconfiggere il tumore alla mammella proprio grazie alle mammografie e ai controlli da protocollo. A Villa Mafalda si effettua la risonanza magnetica aperta, che consente di eliminare qualsiasi disagio legato alla necessità di compiere l’esame in uno spazio angusto. Inoltre, è disponibile un mammografo digitale diretto che – oltre a ridurre significativamente la dose di radiazioni (del 30%) – consente, con minimi fastidi legati alla compressione, di ottenere immagini di altissima qualità, indispensabili per individuare minimi cambiamenti strutturali o lesioni tumorali di piccolissime dimensioni.

prevenzione della mammella, Casa di Cura Villa Mafalda, Roma, Via Monte delle Gioie, 5

Prof Paolo Barillari

 

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