Un prolasso rettale ad uno stadio iniziale può essere confuso con altre patologie con cui il disturbo condivide parte dei suoi sintomi. È importante consultare uno specialista, il quale sarà in grado di valutare accuratamente il caso ed indicare l’opzione terapeutica adeguata.
Il prolasso rettale si verifica quando la mucosa del retto fuoriesce attraverso l’apertura anale, formando una protrusione. Vi sono due diverse tipologie di prolasso:
- Prolasso rettale parziale (detto anche mucoso). Si verifica quando è la sola mucosa del retto a fuoriuscire dall’ano
- Prolasso rettale totale. In questo caso è una parte del canale rettale che fuoriesce verso l’esterno
SINTOMI
Inizialmente i sintomi comuni ad altre patologie, come una semplice stipsi o anche la malattia emorroidaria, possono far sì che il prolasso rettale non venga riconosciuto immediatamente. Possono, infatti, manifestarsi:
- Stipsi e conseguente difficoltà nell’evacuazione delle feci
- Pollacochezia. L’emissione delle feci, solitamente di piccole quantità, può essere frazionata e avvenire, quindi, in più volte
- Sensazione di evacuazione incompleta
- Tenesmo. Si verifica quando lo sfintere anale si contrae in modo spasmodico e persino doloroso, stimolando l’evacuazione, anche se questa non avviene necessariamente
- Prolungato ponzamento che spesso porta a dover eseguire manovre manuali al fine di consentire il necessario svuotamento
- Senso di peso anale e/o perianale
- Meteorismo ed incontinenza fecale. Soprattutto nel caso di prolasso totale, il paziente può non riuscire a trattenere né i gas né le feci
- Dolore addominale-sacrale
- Fuoriuscita di muco, causato dalla congestione rettale
- Sensazione di “ano umido”
- Sanguinamento. La mucosa prolassata, sottoposta ad una irritazione continua, può comportare anche sanguinamenti
OPZIONI TERAPEUTICHE DEL PROLASSO RETTALE
Quando il prolasso rettale viene individuato ad uno stadio iniziale, si procede con un trattamento di tipo conservativo. Questo comporta delle modifiche alle proprie abitudini alimentari, agendo sulle cause che hanno portato al disturbo.
Al contrario, un prolasso avanzato necessita di un intervento chirurgico, il cui fine è quello di:
- Correggere il prolasso
- Cercare di ripristinare al meglio i normali rapporti anatomici tra le diverse strutture
- Migliorare di conseguenza sia l’incontinenza fecale che la stipsi
Quando si tratta di donne in menopausa o che abbiano avuto gravidanze plurime e/o parti laboriosi, il prolasso rettale può essere associato a quello genitale. In questo caso potrebbe essere necessario procedere con un intervento associato che coinvolga sia il ginecologo che l’urologo.
Per ulteriori informazioni, presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma è presente il Reparto di Chirurgia Generale