Tumore alla tiroide: quali sono gli esami diagnostici

Tumore alla tiroide, quali sono gli esami diagnostici necessari - Casa di Cura Villa Mafalda di Roma


Il tumore alla tiroide rappresenta una neoplasia alquanto rara. È più frequente nelle donne tra i 25 ed i 60 anni, ma può interessare soggetti di qualsiasi età. Vediamo quali sono gli esami diagnostici che consentono di individuarlo.

In occasione della “Settimana mondiale della Tiroide” abbiamo parlato dell’importante ruolo che questa ghiandola endocrina riveste all’interno del nostro organismo. Abbiamo, quindi, messo in evidenza i possibili sintomi che un malfunzionamento della tiroide può comportare, soffermandoci su ipotiroidismo, ipertiroidismo e loro prevenzione.

Oggi ci concentreremo maggiormente su quali sono gli esami diagnostici che consentono di tenere sotto controllo la salute di questa ghiandola e di individuare un eventuale tumore alla tiroide.

TIPOLOGIE DI TUMORE ALLA TIROIDE

Esistono tre diverse forme di carcinoma tiroideo:

  • Carcinoma papillare. Il 75% dei casi è rappresentato da questa forma. Nonostante abbia uno sviluppo piuttosto lento, può dare luogo a metastasi. In taluni casi può essere multifocale e coinvolgere entrambi i lobi tiroidei
  • Carcinoma follicolare. Questa tipologia di tumore alla tiroide, alquanto maligna ed aggressiva, può precocemente dare origine a metastasi a distanza. Si tratta di una forma rara che coinvolge soprattutto soggetti con oltre 50 anni di età
  • Carcinoma midollare. Questa forma di neoplasia tiroidea si sviluppa a partire dalle cosiddette cellule C, parafollicolari. In caso di carcinoma midollare le analisi cliniche mostrano dei valori elevati di calcitonina nel sangue

DIAGNOSI

Nonostante il principale sintomo del tumore alla tiroide sia rappresentato dalla presenza di uno o più noduli all’interno della ghiandola, solo una piccolissima percentuale (al di sotto del 5% dei casi) è associata ad un carcinoma.

Per questa ragione è di fondamentale importanza effettuare, almeno una volta l’anno, una visita specialistica comprensiva di palpazione della tiroide. Questa consente, difatti, di individuare eventuali formazioni nodulari.

Qualora venisse rilevata la presenza di noduli, è consigliabile sottoporsi ad alcuni esami diagnostici per poter effettuare le opportune valutazioni e controllarne l’evoluzione nel tempo:

  • Esami del sangue. È importante verificare i valori di: FT3, FT4, TSH, anti-Tireoglobulina, anti-Tireoperossidasi e Calcitonina
  • Ecografia tiroidea. L’esame permette di valutare dimensioni e caratteristiche strutturali dei noduli, quali: eventuali irregolarità dei margini, vascolarizzazioni intra-nodulari e microcalcificazioni
  • Agoaspirato tiroideo. La metodica serve per poter eseguire l’esame citologico dei noduli. In questo modo è possibile stabilire la natura benigna o maligna delle formazioni nodulari
  • Scintigrafia tiroidea. L’esame viene eseguito mediante somministrazione per via endovenosa di un tracciante radioattivo. Viene consigliato quando l’esame citologico dà esito dubbio
  • TC e Risonanza Magnetica. Questi due esami risultano assai utili per poter stabilire la stadiazione del tumore ed identificare le possibili sedi in cui questo si è diffuso

Per ulteriori informazioni:

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