Rita Levi Montalcini

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Oggi sul blog di Villa Mafalda vogliamo far conoscere le opere di Rita Levi Montalcini e la sua importanza nel mondo della Medicina.

Insignita del Premio Nobel per la Medicina nel 1986 la sua figura è importante sia in campo medico scientifico sia in campo culturale. La sua intera carriera è testimonianza di cambiamenti storici in Italia e di buone pratiche che ne hanno accresciuto il valore culturale.

Famiglia Montalcini

Nata a Torino nel 1909 da una famiglia ebraica sin da bambina è stata circondata da un alto livello culturale. Dal padre, alla madre passando per i fratelli e per la stessa città di Torino l’ambiente in cui cresce forma una donna “nuova” rispetto ai tempi e anche ai pregiudizi del suo stesso padre riferiti al ruolo della donna nella società.

Le leggi razziali e la guerra

Si iscrisse all’Università di Torino nella facoltà di Medicina e Chirurgia e là conobbe i futuri premi Nobel Renato Dulbecco e Salvador Luria. Conseguì la laurea con lodem nel 1936 e decise di proseguire i suoi studi nel campo della neurologia e psichiatria ma solo due anni dopo dovette fuggire in Belgio a causa delle legge razziali. Con lei fuggì anche Giuseppe Levi, istologo fondatore di una scuola di medicina frequentata da tempo dalla Montalcini. Furono entrambi ospiti dell’Università di Bruxelles dove poterono continuare gli studi nel campo della neurologia sino all’invasione tedesca del Belgio.

Tornò a Torino e creò un laboratorio casalingo per riprendere i suoi studi fino a dover fuggire con tutta la famiglia verso il sud Italia a causa dei bombardamenti e del pericolo di deportazioni. Arrivò a Firenze con tutta la sua famiglia ma a quel punto dovette rinunciare agli esperimenti per arruolarsi come medico di campo presso gli Alleati. Dovette fronteggiare in tal senso anche un’epidemia di tifo che fortunatamente non la colpì direttamente ma ne rimase particolarmente scossa per la violenza della malattia.

Ricerche negli USA

Nel 1947 fu invitata a St Luis, negli Stati Uniti, per insegnare alla Washington University. Lei accettò pensando ad un incarico che sarebbe durato pochi anni e finì per passare 30 anni negli Stati Uniti dove continuò i suoi studi.

Le sue ricerche negli Stati Uniti si rivelarono fondamentali per la conoscenza dello sviluppo dei neuroni e del sistema nervoso, nonché della formazione di tumori. Infatti sino a quel momento la comunità scientifica era convinta che tutto questo fosse di origine genetica e non potesse subire modificazioni esterne. Le ricerche di Rita Levi Montalcini dimostrarono che non era così, che vi erano agenti di crescita che operavano nel corso della vita, il agente promotore della crescita nervosa, e che era di origine chimica. Si arrivò alla scoperta di una proteina che influiva sulla crescita nervosa e anche su quella tumorale. Queste ricerche saranno la motivazione dietro al riconoscimento del Premio Nobel.

In Italia

Rita Levi Montalcini visse l’esperienza Statunitense sempre con un occhio verso l’Italia. Per questo si impegnò molto al fine di condurre le ricerche da lei seguite anche in Istituti italiani. Dagli anni ’60 in poi fondò gruppi di studio e coordinò numerose ricerche prendendo parte in prima persona promuovendo il lavoro di molti giovani studiosi e ricercatori italiani.

Ad oggi è ancora una figura di riferimento nel mondo scientifico per il metodo e per le sue ricerche che hanno aperto la possibilità di nuove scoperte nel campo delle neuroscienze, dei tumori e delle malattie neuro-degenerative.

L’elenco di premi e riconoscimenti è immenso e non ultimo quello della nomina a Senatrice a Vita da parte del Presidente della Repubblica.

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