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Terremoto, affrontare psicologicamente la paura

Terremoto Psicologia Villa Mafalda Blog

Psicologi sul campo dopo il terremoto in aiuto della popolazione

Un evento traumatico come il terremoto, che da quest’estate affligge il Centro Italia, viene affrontato anche dal punto di vista psicologico. Sul campo, oltre ai vigili del fuoco, vi sono team di psicologi esperti. Non si tratta di un semplice “supporto morale” ma un aiuto concreto poiché è importante aiutare la popolazione colpita ad attivare meccanismi sani di reazione.

Nella situazione specifica è ancora più importante perché lo sciame sismico perdura da mesi, con almeno tre eventi altamente traumatici, e riuscire a reggere psicologicamente per tutto questo tempo ed oltre è molto difficile.

Come reagisce la mente ad un terremoto

Insonnia, spaesamento, battito cardiaco accelerato, stati di ansia e agitazione costante…sono alcune delle condizioni emotive e fisiche che vive quotidianamente chi ha a che fare con le scosse sismiche. Quando entriamo in fase emergenziale e di forte stress viviamo come in uno stato di attesa infinita della catastrofe e la nostra mente rimane costantemente in allerta. Questo stato prolungato porta con sé il rischio di stress fisico con conseguenze anche gravi per chi soffre di malattie come i cardiopatici o gli ipertesi.

L’avere paura e lo stato di allerta sono reazioni naturali ad eventi del genere. Questo prolungato sciame sismico però rischia di produrre più danni dal punto di vista psicologico perché può tramutare una paura giustificata in una vera e propria fobia o attacchi di panico da affrontare anche negli anni successivi. La reiterazione nel tempo dello stesso evento traumatico infatti rischia di inficiare sulla stabilità emotiva della persona tanto da trasformare una reazione fisiologica e naturale in una patologia.

Come si agisce in contesti di stress post traumatico

Grazie al lavoro di professionisti le persone colpite dal trauma possono iniziare ad indirizzare le proprie emozioni in maniera costruttiva. La prima fase è quella dell’elaborazione e condivisione del vissuto. Spesso si tende a non voler verbalizzare l’accaduto quando invece è importante per poterlo affrontare. Riuscire a parlare degli eventi e delle proprie emozioni liberamente, senza paura di un giudizio etico e morale da parte di chi ascolta è importante. Spesso si tende a dissimulare uno stato emotivo per paura di giudizi altrui o perché ci si sente responsabili per altre persone.

In questa fase è importante avere un occhio di riguarda per i bambini e i rispettivi genitori. Aiutarli ad affrontare le conseguenze di un terremoto è importante. Stesso dicasi per gli adolescenti. Sia i bambini che gli adolescenti infatti tendono a risentire anche dello stato emotivo degli adulti che li circondano e possono interiorizzare più di quello che fanno vedere.

Il ripristino di una “nuova normalità”

Una delle frasi più ricorrenti tra chi vive un genere di trauma come il terremoto è quella del “bisogno di tornare alla normalità” o “come era prima”. In questi casi è importante che questo bisogno venga affrontato realisticamente. Il “come era prima” è un modo generico che non per forza intende dire di volere esattamente tutto come prima. Più in generale il bisogno celato è il voler tornare sereni come si era prima. E’ lo stato di serenità e tranquillità che viene ricercato anche se poi lo si associa ad azioni o cose concrete (come la propria casa per esempio).

Per questo riuscire a sviluppare scenari futuri realistici è importante. Disancorare l’ansia dai ricordi e da ciò che si è perso mentre si proietta il proprio stato d’animo verso obiettivi concreti e realizzabili nel futuro. In questa fase è importante che il percorso venga fatto non solo dai singoli individui ma anche dalla collettività. L’individuazione di una “nuova normalità” è un lavoro di gruppo, di comunità. Riuscire ad investire le proprie energie fisiche e mentali verso progetti concreti supportati da una famiglia allargata è molto importante.

N.B. Le informazioni contenute in questo articolo non si sostituiscono in alcun modo alle indicazioni della Protezione Civile e degli altri organi ufficiali e di quelli specializzati: vanno sempre primariamente seguite le loro direttive e i loro protocolli, e fatto riferimento a loro per qualunque iniziativa.

Indicazioni su “Cosa fare in caso di terremoto”

Redazione Casa di Cura Villa Mafalda Blog

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