La cefalea di tipo tensivo è la più frequente (90%) tra le cefalee. È caratterizzata da dolore di qualità gravativo-costrittiva al capo, soventemente associato all’aumento del tono dei muscoli del capo e/o della nuca. L’attuale denominazione, cefalea di tipo tensivo (acronimo italiano CT o inglese TTH tension-type headache), sostituisce le precedenti cefalea essenziale, cefalea idiopatica, cefalea muscolo-tensiva, cefalea tensiva, cefalea da stress, cefalea psicogena, cefalea psicomiogena. Il termine tensivo deriva da osservazioni ormai superate che facevano risalire il dolore alla contrazione dei muscoli del capo o del collo. Attualmente si ritiene che la cefalea di tipo tensivo non abbia un’unica causa definita. L’Ossigeno Ozono Terapia viene molto utilizzata, con risultati eccellenti, nella terapia del dolore per le patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, caratterizzate da spiccata sintomatologia dolorosa. Il suo impiego è efficace nelle affezioni infiammatorie acute. I risultati ottenuti evidenziano una spiccata efficacia nelle contratture muscolari e nei processi infiammatori delle guaine nervose e nelle forme cronico degenerative quali la spondilo-disco artrosi cervicale e temporo-mandibolare. L’Ossigeno Ozono Terapia spezza il circolo perverso rappresentato da:
- alterazione morfologica
- dolore, contrattura muscolare antalgica
- rigidità articolare
- dolore riflesso
L’ozono, oltre ad abbassare costantemente la sintomatologia dolorosa, favorisce il rilassamento delle fasce muscolari coinvolte con conseguente recupero nella flessibilità e funzionalità complessiva.
Caratteristiche del dolore della cefalea tensiva
Il dolore della cefalea di tipo tensivo viene sovente descritto come una forte sensazione di compressione della testa, come se fosse stretta da una morsa. Il dolore non è pulsante, ed è frequentemente bilaterale, tipicamente lieve o moderato, ma talora può essere anche molto intenso. Generalmente dura 4-6 ore, ma può anche manifestarsi per minuti, un giorno intero (comincia al mattino, aumenta lentamente nel corso della giornata, scompare alla sera), per diversi giorni o mesi (dolore subcontinuo nelle forme croniche) talora per anni. La sua comparsa o intensità è influenzata da stress emotivi, ansia e depressione. Può coesistere aumentata dolorabilità dei muscoli della testa alla palpazione manuale (Cefalea di tipo tensivo associata a dolorabilità dei muscoli pericranici).
Classificazione
Episodica: episodi di cefalea con dolore gravativo-costrittivo bilaterale, di intensità da lieve a moderata non incrementata dall’attività fisica normale (salire le scale), di durata variabile da minuti a giorni (anche una settimana). Il dolore è tipicamente bilaterale. La nausea e il vomito sono assenti, può essere presente anoressia. Possono essere presenti fotofobia oppure fonofobia (mai assieme). All’interno della forma episodica si riconoscono, in base alla frequenza e durata dei sintomi, due forme:
Episodica sporadica: almeno 10 episodi che si verifichino per meno di 12 giorni all’anno (quindi meno di un episodio al mese)
Episodica frequente: almeno 10 episodi che si verifichino per 1-14 giorni al mese per almeno 3 mesi.
Le forme episodiche in una piccola percentuale di casi evolvono in forma cronica.
Cefalea cronica
Forma che evolve da una cefalea di tipo tensivo episodica, con episodi di cefalea quotidiani o molto frequenti (più di 15 giorni al mese da più di 3 mesi ) di durata variabile da minuti a giorni. Il dolore, di tipo gravativo-costrittivo è tipicamente bilaterale, di intensità da lieve a moderata e non risulta peggiorato dall’attività fisica di routine (salire le scale). Può manifestarsi uno di questi sintomi (uno dei tre per volta): nausea lieve (mai moderata o intensa, mai vomito) oppure fonofobia oppure fotofobia. A differenza delle forme episodiche, la cefalea cronica causa un peggioramento della qualità di vita e può essere fonte di disabilità anche elevata.
Eziologia delle forme primitive tensive
La causa che genera la cefalea di tipo tensivo è ancora sconosciuta. In individui predisposti, la cefalea di tipo tensivo può essere scatenata dai seguenti fattori e condizioni:
- Stress (cefalea pomeridiana dopo lunghe ore di lavoro)
- Artrosi cervicale
- Artrosi temporo-mandibolare
- Riduzione delle ore di sonno
- Sindrome da affaticamento cronico
- Stress
- Malocclusioni dentarie
- Cattive posture o posizioni scomode (assunte per molto tempo nell’arco della giornata)
- Pasti irregolari
- Astenopia (condizione passeggera di affaticamento degli occhi)
- Astinenza da caffeina.
È stato recentemente proposto che anomalie del sistema nervoso centrale o periferico potrebbero essere coinvolte nell’eziopatogenesi della malattia. Per molto tempo si è creduto che questo tipo di manifestazioni dolorose fossero provocate dalla contrazione tonica o comunque frequente dei muscoli del capo e del collo. Una delle teorie illustra che la causa principale della cefalea di tipo tensivo e dell’emicrania sia il bruxismo (digrignamento dei denti durante il sonno e/o veglia) che determina una contrazione continua del muscolo temporale. Sebbene la contrazione muscolare possa giocare un ruolo nel determinare la patologia, l’opinione attualmente più diffusa in ambito scientifico prevede la compresenza di diversi fattori. Una teoria è che il dolore sia causato da un malfunzionamento nei sistemi che regolano la percezione del dolore presenti nel tronco encefalico. Secondo questa teoria, il cervello interpreterebbe come dolorosi stimoli di altra natura (ad esempio propriocettivi) provenienti dal muscolo temporale o da altri muscoli del capo e del collo. Un’altra teoria chiama in causa una riduzione dei livelli di serotonina: la somministrazione di antidepressivi triciclici come l’amitriptilina è stata utilizzata con successo nel trattamento della cefalea di tipo tensivo anche se i risultati ottenuti probabilmente dipendono non solo dall’inibizione del re-uptake della serotonina ma anche da altri meccanismi. L’ossido nitrico (nitrossido, NO) è probabilmente coinvolto nella patogenesi della malattia in quanto, secondo studi recenti determina una sensitizzazione delle vie di trasmissione del dolore. L’ossigeno-ozono teapia aumenta il rilascio di ossido nitrico tessutale migliorando il microcircolo e l’ossigenazione dei tessuti. Nei pazienti con cefalea cronica di tipo tensivo è stata dimostrata un’aumentata sensibilità al dolore (riduzione della soglia del dolore) cutaneo e muscolare in seguito a stimolazioni meccaniche, termiche ed elettriche causata o correlata ad un aumento dell’attività dell’enzima nitrossido sintasi (NOS). Una ipereccitabilità dei neuroni centrali deputati alla nocicezione (nucleo della radice discendente del trigemino, talamo, corteccia cerebrale) sembra essere coinvolta nella genesi delle forme croniche di malattia: nei pazienti con cefalea cronica di tipo tensivo la sensibilità generale al dolore è aumentata (iperalgesia); queste osservazioni suggeriscono la presenza di anomalie nella trasmissione e processazione degli stimoli dolorifici in pazienti con cefalea cronica di tipo tensivo. Come substrato neurofisiologico della malattia cronica è stata anche proposta un’anomalia nei sistemi inibitori di controllo del dolore. Si ritiene inoltre che le forme episodiche siano frequentemente associate a posture anomale mentre le forme croniche sarebbero sostenute dalle modifiche permanenti del sistema nervoso centrale sopra descritte che esitano in iperalgesia alla quale si assocerebbe una componente psicoaffettiva (ansia e/o depressione).
Dott. Sergio Pandolfi
Specialista in Neurochirurgia
Ozonoterapeuta
Master Universitario di II livello in Ossigeno-Ozonoterapia
Corso di perfezionamento biennale in terapia del dolore
Casa di Cura Villa Mafalda, Roma (Via Monte delle Gioie, 5)