Giornata mondiale del Cuore

Giornata mondiale del Cuore, l’importante è prevenire

Sono la prima causa di morte e disabilità nel mondo. Ogni anno infatti oltre 17 milioni di persone muoiono a causa delle malattie cardiovascolari e il futuro non sembra essere più roseo: perché si stima che i decessi prematuri causati da cardiopatie, infarto e ictus saliranno a 23 milioni nel 2030.

Per poter prevenire bisogna puntare sul pochi, ma efficaci, fattori: controllo dei livelli di colesterolo, glicemia, pressione sanguigna e controllo del peso corporeo. Molto può fare il seguire una corretta alimentazione e smettere di fumare.

Ed è proprio questo il fine della Giornata mondiale del Cuore che si celebra il 29 settembre. Attraverso iniziative disseminate di città in città in tutto il mondo, la World Heart Federation vuole sensibilizzare bambini e adulti a prendersi cura del proprio cuore promuovendo sane abitudini. Si tratta in fondo di semplici azioni quotidiane.

MANGIARE SANO
Al bando le grandi abbuffate e l’abuso di alcolici, ma anche l’eccesso di sale(occhio allora anche ai prodotti trasformati preconfezionati), grassi e zuccheri: che rispettivamente possono causare ipertensione, ostruire le arterie e favorire l’obesità. Via libera invece a un’alimentazione varia ed equilibrata ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce, «perché contribuisce a mantenere sotto controllo la colesterolemia, la pressione arteriosa e il peso. La dieta, intendendo ciò che mangiamo ma anche quanto mangiamo, gioca infatti un ruolo importante nella prevenzione delle malattie cardiache e mangiare bene ha un effetto protettivo a lungo termine», precisa Giampaoli, che dà una serie di consigli su cosa mettere a tavola nel libro “Per mantenersi in buona salute basta poco” (Il Pensiero Scientifico Editore). Via libera, in pratica, alla dieta mediterranea, «intendendo però quella di una volta, la tipica alimentazione del Sud Italia negli anni 50. Quindi pasta e verdure, olio di oliva per condire, frutta al posto dei dolci». Diversi studi hanno infatti evidenziato che la dieta mediterranea contribuisce a proteggere il cuore, riducendo il rischio di avere a che fare con malattie cardiovascolari. Ma non solo: ha anche effetto protettivo sui pazienti già colpiti da qualche disturbo cardiovascolare, riducendo il rischio di morte prematura.

SMETTERE DI FUMARE
Non è mai troppo presto per dire addio alle sigarette. Anzi. Perché il fumo danneggia le pareti dei vasi sanguigni, aumenta i depositi di grasso nelle arterie… Insomma: fa male al sistema cardiocircolatorio. «La nicotinaaccelera il battito cardiaco, il monossido di carbonio diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue e favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi»,spiega Giampaoli. Del resto il fumo (dopo l’età) è il fattore più importante nell’aumentare il rischio cardiovascolare. «Questo messaggio – aggiunge la dottoressa – deve arrivare forte e chiaro alle donne: perché le fumatrici corrono un rischio molto elevato di avere un infarto indipendentemente dall’età». Ma la buona notizia è che, come ricorda la World Heart Federation, il rischio di malattie coronariche si dimezza già entro un anno dall’ultima sigaretta. Inoltre, smettere di fumare fa bene anche al cuore di chi ci sta intorno: infatti l’esposizione al fumo passivo aumenta il rischio di infarto e causa ogni anno 600mila decessi.

FARE ATTIVITA’ FISICA
La sedentarietà è nemica del cuore. Ma, in fondo, basta poco per mantenerlo in forma a lungo: per esempio, camminare 30 minuti al giornoa passo sostenuto. È un esercizio fisico che tutti dovrebbero fare per rafforzare il cuore, migliorare la circolazione del sangue e prevenire dunque infarto e ictus. L’attività fisica migliora infatti il metabolismo del glucosio e la pressione sanguigna, riduce il grasso corporeo, aumenta il colesterolo buono… Ben vengano naturalmente anche ore in palestra o in piscina, ma bisogna innanzitutto partire dai piccoli gesti quotidiani: usare le scale al posto dell’ascensore, andare a piedi a fare la spesa o a lavoro, scendere dal bus qualche fermata prima per camminare un po’. Anche perché muoversi allevia lo stress, favorisce il buon umore e aiuta a tenere il peso sotto controllo: e i chili di troppo e lo stress favoriscono le malattie cardiovascolari.
Uno studio pubblicato recentemente sul Journal of the American Heart Association ha evidenziato i benefici di una regolare attività fisica anche per chi ha già avuto una malattia cardiaca o un ictus: riduce infatti il rischio di ricovero, di accessi al pronto soccorso e di prescrizione mediche. Tanto che Khurram Nasir, direttore del High Risk Cardiovascular Disease Clinic al Baptist Health in South Florida, sostiene che «per ridurre il rischio e i costi sanitari non c’è pillola migliore del fare attività fisica».

MANTENERE IL PESO IDEALE
I chili di troppo sono nemici della salute: aumentano infatti il rischio di ipertensione, ipercolesterolemia e diabete, che a loro volta aumentano il rischio di malattia cardiovascolare. Quindi meglio tenere il peso sotto controllo. Ma in fondo, per non temere il confronto con la bilancia, bisogna fare attenzione al tipo di alimentazione e a non trascorrere giornate intere incollati alla sedia: «perché i chili di troppo derivano dalle calorie introdotte mangiando e non consumate con l’attività fisica», precisa Giampaoli.
Per valutare il proprio peso forma si può usare l’indice di massa corporea(si ottiene dividendo il peso espresso in chilogrammi, per il quadrato dell’altezza espressa in metri). Una persona si definisce normopeso se il suo indice di massa corporea è compreso tra 18,5 Kg/m² e 24,9 Kg/m².
Ma è opportuno tenere d’occhio anche la circonferenza della vita, perché il girovita abbondante e il grasso addominale sono associati a una maggiore incidenza di diabete, pressione alta, colesterolo alto e disturbi cardiaci. Misurata appena sopra l’ombelico, dovrebbe essere inferiore a 94 centimetri negli uomini e 80 nelle donne.

FARE CONTROLLI REGOLARI
È buona norma controllare regolarmente i livelli della pressione, del colesterolo e del glucosio. Perché la pressione alta costringe il cuore a un superlavoro e accelera la formazione di aterosclerosi. Il colesterolo, se presente in quantità eccessive nel sangue, può depositarsi nelle pareti delle arterie (occhio anche al valore delle HDL: proteine che trasportano il colesterolo in eccesso dai tessuti al fegato dove viene eliminato. Se ce ne sono troppo poche, maggiore è il rischio cardiovascolare). E anche l’eccesso di glucosio nel sangue, cioè un aumento della glicemia, che è indice di diabete, aumenta il rischio cardiovascolare.

Redazione Villa Mafalda Blog

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