Cancro della mammella: prevenzione e trattamento

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Il cancro della mammella rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne. Se individuato allo stadio 0 è possibile intervenire prima che si diffonda, mediante la cosiddetta chirurgia conservativa con asportazione del linfonodo sentinella. Tutto questo presuppone l’utilizzo di due importanti armi a nostra disposizione: la prevenzione e gli esami di diagnostica senologica.

PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE

Prevenzione e diagnosi precoce sono due strumenti che permettono di poter intervenire in maniera efficace e poco invasiva sul carcinoma mammario.

I dati dell’OMS mostrano, infatti, come un tumore individuato allo stadio iniziale ha un tasso di sopravvivenza del 98% a 5 anni dalla diagnosi.

Secondo le linee guida del Ministero della Salute è consigliabile:

  • Sottoporsi a visita senologica almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età
  • Effettuare l’autopalpazione con regolarità, a partire dai 20 anni. L’ideale è eseguirla ogni mese
  • Eseguire un primo esame mammografico verso i 35-40 anni, in special modo se è presente una familiarità per il cancro mammario (donne con mamma o sorella malate)
  • Sottoporsi poi a controllo ogni 2 anni dopo i 40 anni
  • Effettuare una mammografia ogni 2 anni (per le donne dai 50 ai 69 anni)
  • Sottoporsi a controllo annuale nel periodo perimenopausale (in particolare le donne con familiarità per cancro della mammella)

Nella diagnostica precoce è fondamentale la triade composta da: esame clinicoesame mammografico ed ecografia mammaria.

La Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma dispone di un mammografo digitale diretto che consente di ridurre del 30% la normale dose di radiazioni. Allo stesso tempo permette di ottenere immagini di altissima qualità, indispensabili per individuare precocemente noduli non ancora palpabili.

CANCRO DELLA MAMMELLA: Tipologie di intervento

Il carcinoma mammario, quando è possibile, viene trattato mediante una quadrantectomia. Si tratta di una chirurgia conservativa, in quanto prevede l’asportazione del solo tessuto mammario che circoscrive la lesione neoplastica. Inoltre, durante l’intervento viene individuato l’ormai noto linfonodo sentinella, il primo linfonodo che riceve il drenaggio linfatico del tumore primitivo.

Nel caso in cui all’esame istologico intraoperatorio il linfonodo risultasse già infiltrato da cellule tumorali, sarebbe necessario procedere all’asportazione dello stesso, ma anche di tutti quelli del cavo ascellare.

Non sempre è possibile attuare una chirurgia conservativa. In questi casi si rende necessario un intervento chiamato Mastectomia parziale. Questo  prevede l’asportazione di più di un quadrante del seno.

Le forme di carcinoma mammario ad uno stadio più avanzato possono richiedere un intervento più drastico, quale la Mastectomia radicale modificata. Questa prevede l’asportazione totale della ghiandola mammaria, insieme al linfonodo sentinella e a tutti quelli del cavo ascellare.

Per maggiori informazioni, presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma è presente una Specialità dedicata al Carcinoma della Mammella

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