Carcinoma prostatico: la diagnosi precoce

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Il carcinoma prostatico è una neoplasia per la quale la diagnosi precoce può davvero fare la differenza. Vediamo in questo articolo quali sono i fattori di rischio e come può essere identificato tempestivamente.

Una volta superati i 50 anni, per gli uomini c’è un rischio maggiore di ammalarsi di tumore alla prostata. Questo aumenta in modo proporzionale all’avanzare dell’età, difatti si stima che 2 uomini su 3 con questa diagnosi abbiano in media 65 anni; nel 70% dei casi si tratta di uomini che hanno addirittura superato gli 80.

Tuttavia, esistono altri fattori di rischio, oltre all’età, che possono influire sullo sviluppo della malattia, come ad esempio:
  • Familiarità. Se in famiglia sono presenti parenti consanguinei affetti da cancro, il rischio diventa due volte maggiore
  • Tabagismo
  • Consumo eccessivo di alcool
  • Scarsa idratazione. Dovremmo bere almeno 2 litri di acqua al giorno
  • Stile di vita. Adottare uno stile di vita sano è un’arma assai potente, e non solo quando si parla di tumori. Un’alimentazione troppo ricca di grassi saturi e al tempo stesso povera di frutta, verdura e cereali integrali, unita a sedentarietà ed obesità sono dei fattori di rischio da considerare
  • Fattore genetico. Le mutazioni di alcuni geni, quali gli ormai noti BRCA1 e BRCA2 (per il cancro mammario ed ovarico), o del gene HPC1, possono aumentare la probabilità di sviluppare il tumore prostatico

CARCINOMA PROSTATICO: l’importanza della diagnosi precoce

Purtroppo la sintomatologia iniziale associata a questa neoplasia è alquanto aspecifica. Spesso succede pertanto che ci si rivolga ad uno specialista quando sono già comparsi sintomi in genere associati alle fasi più avanzate della malattia:

  • Ematuria, ossia la presenza di sangue nelle urine, o anche nel liquido seminale. Si tratta di un campanello di allarme che non deve essere sottovalutato
  • Ritenzione acuta delle urine
  • Dolori ossei
  • Coliche renali

È, invece, importante sapere che il carcinoma prostatico è una delle neoplasie maschili più facili da trattare, se viene individuato ad uno stadio precoce.

Vediamo in maniera dettagliata come possiamo attuare una efficace prevenzione e diagnosi tempestiva:
  • Visita urologica. A partire dai 45-50 anni è bene sottoporsi a visite di controllo urologico con cadenza annuale. Se in famiglia esistono casi di carcinoma prostatico, è consigliato sottoporsi ad un primo controllo già a 40 anni
  • Esplorazione rettale digitale. Durante la visita urologica lo specialista effettua l’esplorazione rettale. Questa consente di poter individuare l’eventuale presenza di noduli duri sospetti sulla superficie della ghiandola
  • Test del PSA (Prostate-Specific Antigen) su di un campione di sangue. Un valore alto di PSA (Antigene Prostatico Specifico) può essere correlato a diverse cause, non solo ad un tumore, ma anche a:
    età (difatti, con l’avanzare degli anni il PSA tende ad aumentare)
    – infezione urinaria in atto
    iperplasia prostatica benigna
  • Risonanza Magnetica Multiparametrica. A Villa Mafalda è possibile sottoporsi a questo esame che ad oggi rappresenta la migliore metodica radiologica per poter delineare l’anatomia della prostata e dei tessuti circostanti, consentendo di identificare lesioni neoplastiche prostatiche clinicamente significative. La Risonanza Magnetica Multiparametrica viene eseguita grazie all’utilizzo di apparecchiature RM di ultima generazione ad alto campo che, grazie ad una specifica dotazione hardware e software, permettono di acquisire immagini col miglior dettaglio possibile e senza la necessità di utilizzare la bobina endorettale. L’esame risulta assai efficace per:
    – poter identificare quali casi necessitano di biopsia
    – attuare la cosiddetta “sorveglianza attiva
    – rivalutare quei pazienti che hanno un valore alterato di PSA e precedenti biopsie negative
    – valutare con assoluta precisione l’estensione del tumore
    – individuare eventuali recidive in caso di alterazione del valore del PSA dopo il trattamento chirurgico, radiante o farmacologico
  • Biopsia. Nel caso il quadro clinico faccia sospettate una neoplasia, è necessario sottoporsi a biopsia prostatica transrettale o transperineale. Si tratta dell’unica metodica, effettuata in anestesia locale sotto guida ecografica, che consente di identificare con certezza la presenza di cellule neoplastiche. Come abbiamo già detto, la RMM è decisamente efficace per poter identificare quali casi necessitano davvero di biopsia

Per maggiori approfondimenti sull’utilizzo della Risonanza Magnetica Multiparametrica puoi fare riferimento alla pagina dedicata che trovi sul nostro sito ufficiale.

Per maggiori informazioni:

Casa di Cura “Villa Mafalda”
Via Monte delle Gioie, 5  –  00199 ROMA
Tel. 06.860941
email: direzione@villamafalda.com
www.villamafalda.com/diagnostica/radiologia-urogenitale
www.villamafalda.com/departments/urologia

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