Il cosiddetto intestino irritabile è un disordine funzionale che coinvolge colon e intestino tenue. Vediamo come si arriva alla diagnosi e alcuni consigli per poter gestire al meglio tale condizione.
La Sindrome del colon irritabile è un disturbo cronico, associato ad una alterazione della funzione intestinale. Data la sua cronicità, rappresenta una patologia con cui purtroppo bisogna imparare a convivere. Nella maggior parte dei casi, difatti, si ripercuote negativamente sulla qualità di vita di chi ne soffre, per questo è importante diagnosticarla per poi poter trovare, grazie all’aiuto di uno Specialista, la terapia più adeguata per tenere sotto controllo i sintomi.
SINTOMATOLOGIA DEL COLON IRRITABILE
Il sintomo principale con cui si presenta la Sindrome dell’intestino irritabile è il dolore/disagio addominale. Questo deve manifestarsi per almeno 12 settimane (anche non consecutive) negli ultimi 12 mesi. Inoltre, deve essere accompagnato da almeno altri due sintomi tra:
- Dolore che si attenua dopo l’evacuazione
- Variazione della frequenza delle evacuazioni
- Variazione della consistenza delle feci
Generalmente in caso di intestino irritabile possono presentarsi altri sintomi, sia intestinali che non, come ad esempio:
- Sensazione di malessere generale e irritabilità
- Dolori muscolari
- Difficoltà di concentrazione e cefalea
- Alternanza di gonfiore e distensione addominale
- Stipsi o diarrea. Quando le contrazioni muscolari diminuiscono o sono scoordinate, l’avanzamento delle feci rallenta, provocando la stipsi. Al contrario, quando le contrazioni intestinali risultano coordinate ma aumentano, le feci progrediscono così velocemente da provocare la diarrea
- Frequenza anomala delle evacuazioni. Possono esserci più di 3 evacuazioni al giorno, ma anche meno di 3 in una settimana
- Muco nelle feci
DIAGNOSI
Per poter stabilire la diagnosi è essenziale escludere altre patologie intestinali che possono manifestarsi con gli stessi sintomi. Per questo la visita comprende l’anamnesi del paziente e l’esame obiettivo dell’addome mediante palpazione. Lo Specialista potrebbe evidenziare la necessità di eseguire esami clinici e strumentali, quali:
- Analisi del sangue:
– emocromo; sideremia; transaminasi; glicemia ed emoglobina glicosilata; creatininemia; analisi degli ioni
– VES; PCR; alfa1-glicoproteina acida. Tali parametri servono ad escludere malattie come il Morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa
– dosaggio di paratormone e TSH. Sono utili per poter escludere patologie tiroidee come l’iperparatiroidismo, l’ipertiroidismo o l’ipotiroidismo
– dosaggio degli anticorpi antigliadina e antiendomisio. Consentono di valutare l’eventuale presenza di celiachia - Ecografia addominale. Quando è presente un dolore addominale, questo esame può evidenziare l’eventuale presenza di malattie che coinvolgono gli organi genitali (in particolare le ovaie) o di calcoli alla colecisti
- Test alimentari. Sono utili per individuare possibili intolleranze e/o allergie alimentari
- Analisi delle feci. Sono importanti per poter effettuare la ricerca di sangue occulto nelle feci o evidenziare la presenza di parassiti fecali e delle loro uova
- Esplorazione rettale. Può essere effettuata nel caso vi sia sangue nelle feci o si manifesti incontinenza rettale
- Manometria rettale. Si tratta di un esame complementare al precedente che consente di valutare sia la pressione che il funzionamento dello sfintere anale
- Colonscopia. L’esame viene consigliato in caso:
– i disturbi si manifestino in soggetti con più di 50 anni
– il paziente abbia una familiarità per il tumore del colon
– la sintomatologia comprenda: sangue, che può anche essere commisto alle feci; dimagrimento ingiustificato; diarrea che persiste senza arrestarsi nonostante la terapia - Clisma opaco. L’esame viene effettuato per poter escludere una diverticolosi colica
INTESTINO IRRITABILE: alcuni consigli
Quando si soffre di intestino irritabile è importante rivolgersi ad uno Specialista. Difatti, nonostante non esista una cura definitiva, è possibile tenere sotto controllo i sintomi mediante farmaci specifici ed alcuni consigli, quali:
- Seguire una dieta sana ed equilibrata, variando gli alimenti il più possibile
- Evitare gli eccessi e quegli alimenti che fermentano nell’intestino e/o rendono difficile la digestione
- Non fumare
- Limitare il consumo delle spezie
- Evitare gli alcolici
Alcuni studi recenti hanno evidenziato come eliminare/limitare il consumo di alimenti ad alto contenuto di zuccheri FODMAP (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides And Polyols) possa avere effetti positivi sulla sintomatologia del colon irritabile.
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