Il tumore alla vescica rappresenta il secondo carcinoma tra quelli che interessano l’apparato urinario, dopo quello prostatico. Nell’approfondimento di oggi parliamo in particolare dell’aspetto diagnostico e di quello terapeutico.
In un precedente articolo abbiamo messo in evidenza quali sono i campanelli di allarme che non bisogna assolutamente sottovalutare. Come abbiamo visto, nel 70% dei casi di tumore alla vescica il sintomo più comune è la presenza di sangue nelle urine (ematuria). Queste possono cambiare nel colore, variando dal rosso al rosa pallido, a seconda della quantità di sangue presente. Tuttavia, esistono anche casi di micro-ematuria, in cui il colore delle urine non cambia molto.
DIAGNOSI
Quando si manifesta l’ematuria e/o gli altri sintomi di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente, è sempre consigliabile rivolgersi ad uno Specialista. Gli esami diagnostici a cui potrebbe essere necessario sottoporsi sono:
- Analisi di sangue ed urine. Sono necessarie per valutare l’eventuale presenza di sangue nelle urine o di un’infezione urinaria in atto. Inoltre, il sedimento urinario e l’urinocoltura che si ottengono servono ad escludere che si possa trattare di patologie diverse dalla neoplasia vescicale
- Citologia delle urine. Lo studio al microscopio delle urine consente di evidenziare la presenza di cellule maligne
- Urografia intravenosa. Lo studio radiografico, effettuato con mezzo di contrasto, permette di osservare l’intero apparato urinario (uretra- vescica-reni)
- Ecografia. L’esame consente di poter visualizzare le dimensioni della neoplasia vescicale. Allo stesso tempo è possibile verificare lo stato di salute di reni e fegato
- Cistoscopia. Si tratta di un esame endoscopico che permette di valutare le lesioni all’interno della vescica. Se necessario, durante la cistoscopia è possibile prelevare un piccolo campione di urotelio per un eventuale esame istologico
Nel caso l’indagine diagnostica confermi la presenza di tumore alla vescica, è bene effettuare ulteriori esami per raccogliere importanti informazioni aggiuntive, quali:
- Analisi del sangue. Sono necessarie per poter controllare il buon funzionamento dei reni
- TC. L’esame consente di conoscere l’estensione locale della neoplasia, e quella eventuale agli organi adiacenti alla vescica
- Risonanza Magnetica. Nel caso la TC non abbia dato informazioni sufficienti riguardo l’estensione del tumore, può essere necessario effettuare una RM
- Rx toracico. Serve ad escludere la presenza di metastasi ai polmoni
- Scintigrafia ossea. È importante se c’è il sospetto che il tumore possa essersi diffuso alle ossa
TUMORE ALLA VESCICA: trattamento
Ad oggi il tumore vescicale può essere trattato mediante terapie che risultano sempre più efficaci e allo stesso tempo meno dannose per l’intero organismo. La scelta terapeutica dipende essenzialmente dalle caratteristiche della neoplasia stessa (tipologia-stadio-aggressività-rischio di recidiva) e può prevedere la combinazione di chirurgia, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia. Per questa ragione è davvero essenziale l’accuratezza degli esami diagnostici strumentali.
Se il tumore è di piccole dimensioni e non ha intaccato lo strato muscolare della vescica (nell’80% dei casi si tratta di un carcinoma non muscolo-invasivo), si procede con la resezione vescicale transuretrale, un intervento che viene eseguito per via endoscopica.
Sia nei casi di tumore vescicale infiltrante che in quelli di tumore superficiale recidivo (pertanto ad alto rischio di progressione!) si effettua un intervento di cistectomia con asportazione parziale o totale della vescica, a seconda del singolo caso.
Il trattamento intravescicale con il bacillo di Calmette-Guerin è assai efficace per evitare eventuali recidive. In particolare, viene eseguito quando si tratta di carcinoma in situ, un tumore intraepiteliale non infiltrante e, quindi, confinato alla sola mucosa vescicale.
Un cancro vescicale avanzato, che ha pertanto infiltrato la parete muscolare della vescica e/o si è diffuso agli organi vicini o ai linfonodi, prevede anche un trattamento polichemioterapico mediante farmaci tra cui:
- Cisplatino
- Gemcitabina
- Vinorelbina
- Antracicline
- Taxani
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Casa di Cura “Villa Mafalda”
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