Il tumore ovarico rappresenta una delle forme più aggressive di neoplasia ginecologica. In genere interessa le donne tra i 50 ed i 69 anni, ma l’età non è l’unico fattore di rischio. Vediamo quali sono gli altri elementi che possono influire sull’insorgenza della malattia.
Il cancro all’ovaio viene considerato uno delle neoplasie ginecologiche più aggressive e rientra tra le prime cinque cause di morte per tumore. Origina dalla proliferazione incontrollata delle cellule delle ovaie, due piccoli organi situati alla destra e sinistra dell’utero, che hanno il compito di produrre gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone), nonché le cellule riproduttive (gli ovociti).
DIVERSE TIPOLOGIE DI TUMORE OVARICO
Esistono diverse forme di tumore ovarico: benigne, maligne e borderline.
Le forme benigne non producono metastasi, ragion per cui la neoplasia rimane circoscritta alle ovaie. Il discorso cambia se parliamo delle forme maligne. Queste possono, invece, svilupparsi anche al di fuori dell’ovaio, diffondendosi ad organi e/o tessuti vicini e lontani, tramite il sistema linfatico ed il flusso sanguigno.
Vediamo in maniera più dettagliata quali sono le tre diverse tipologie di tumori maligni:
- Tumori ovarici epiteliali. Il 90% delle neoplasie ovariche maligne è rappresentato dalla forma epiteliale. Il nome deriva proprio dalla zona da cui originano: l’epitelio. Si tratta dello strato sottile di tessuto, di cui le ovaie sono rivestite
- Tumori ovarici germinali. Questa seconda tipologia colpisce con più frequenza le adolescenti, ma è ben più rara (solo il 5% di casi). Origina dalle cellule preposte alla produzione degli ovociti (le cellule germinali). I suoi marcatori tumorali sono riscontrabili nel sangue
- Tumori ovarici stromali. La terza ed ultima forma è anch’essa piuttosto rara, con solo il 4% dei casi. Si sviluppa dal tessuto di sostegno dell’ovaio (chiamato “stroma gonadico”), responsabile della produzione degli estrogeni e del progesterone. È caratterizzato da un grado piuttosto basso di malignità. Inoltre, l’eccessiva produzione di ormoni femminili e maschili ad esso associata lo rende più facilmente diagnosticabile
FATTORI DI RISCHIO
Quando si parla di cancro, sappiamo che esistono dei fattori che possono incrementare il rischio di insorgenza. Tra questi alcuni possono essere modificati, poiché dipendono dalle nostre scelte e dal nostro stile di vita. È, inoltre, molto importante tener conto anche di quelli cosiddetti non modificabili in modo da attuare una importante diagnosi precoce.
- Stile di vita. Fattori quali sovrappeso ed obesità, ma anche sedentarietà e tabagismo possono aumentare notevolmente il rischio di sviluppare un tumore all’ovaio
- Età. Superati i 55 anni, e soprattutto dopo l’entrata in menopausa, le donne hanno una probabilità maggiore di soffrire di questa neoplasia
- Anamnesi familiare. Il rischio è più alto se in famiglia esistono già altri casi di carcinoma ovarico, uterino, mammario o anche del colon
- Fattore genetico. Essere portatrici di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 (BReast CAncer di tipo 1 e 2) espone queste donne ad un rischio maggiore
- Non aver avuto figli. Aver avuto più gravidanze, così come aver assunto a lungo la pillola contraccettiva sono considerati dei fattori di protezione nei confronti di neoplasie a carico dell’ovaio
- Non aver allattato al seno. Anche allattare può proteggere dall’insorgenza della malattia
- Menarca precoce. La comparsa delle mestruazioni prima dei 12 anni può aumentare il rischio di ammalarsi
- Menopausa tardiva. Le donne che sono andate in menopausa dopo i 45-50 anni hanno una probabilità più alta di sviluppare il tumore
Per maggiori informazioni, presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma è presente il Reparto Ginecologia e Ostetricia