In genere si è portati a pensare che la cirrosi epatica sia legata all’abuso di alcool. Come vedremo nell’articolo di oggi esistono altre cause che possono scatenare la malattia, comunemente chiamata “fegato grasso”.
Il fegato rappresenta la ghiandola più grande del corpo umano. È localizzato nel quadrante destro della cavità addominale, proprio sotto il diaframma (che lo separa da cuore e polmoni) e sopra il colon traverso e lo stomaco. All’interno del nostro organismo il fegato svolge funzioni fondamentali sia nel metabolismo di lipidi, carboidrati e proteine che nell’eliminazione delle sostanze tossiche dal sangue.
La cirrosi epatica è una condizione irreversibile, caratterizzata da un lento processo degenerativo, che nel tempo limita la funzionalità del fegato. Difatti, quando questo viene danneggiato, cerca di ripararsi, dando luogo alla formazione di tessuto fibroso cicatriziale, che poco a poco finisce col sostituire il tessuto sano. Questo processo fa sì che gradualmente l’organo non sia più in grado di rigenerare le cellule epatiche danneggiate, causando:
- Riduzione del flusso sanguigno nel fegato, che porta a ipertensione polmonare, emorragie, ascite e gonfiore agli arti inferiori
- Difficoltà nello smaltire le tossine
- Maggiore debolezza nei confronti delle infezioni
- Maggior rischio di cancro al fegato
- Malnutrizione, dovuta all’incapacità da parte del fegato di processare in maniera adeguata i nutrienti
- Ittero, correlato al fatto che l’organo non riesce ad eliminare la bilirubina nel sangue
CAUSE DI CIRROSI EPATICA
Diverse sono le cause che possono portare all’insorgenza di una cirrosi epatica. Vediamole nel dettaglio:
- CONSUMO ECCESSIVO E PROLUNGATO NEL TEMPO DI ALCOOL. Consumare quotidianamente più di 3 unità di alcool per gli uomini e 2 per le donne provoca un accumulo di grasso nel fegato, che a sua volta innesca un processo infiammatorio. Nell’arco di 10 anni di presenza di grasso ed infiammazione si può andare incontro allo sviluppo della cirrosi epatica. Il rischio diventa più alto se il consumo di alcool avviene lontano dai pasti
- STEATOSI EPATICA E STEATOEPATITE NON ALCOLICA. In taluni casi un soggetto può sviluppare la malattia, nonostante non consumi affatto bevande alcoliche o ne beva in quantità modeste che rientrano nella norma (al di sotto delle unità di cui sopra). Questo avviene perché la cirrosi epatica (e quindi l’accumulo di lipidi nel fegato) può essere correlata anche alla Sindrome metabolica. Questa risulta caratterizzata da: obesità, diabete, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia.
In questi casi parliamo di steatosi epatica non alcolica, che si differenzia dalla steatoepatite non alcolica, in quanto quest’ultima rappresenta una condizione più grave rispetto alla prima. Difatti, in questo caso il fegato è esposto a infiammazioni che possono dar luogo a cicatrizzazione e necrosi dei tessuti epatici. Tutto ciò danneggia in modo irreversibile la funzionalità del fegato - EPATITE B E C. Anche le infezioni croniche causate da virus epatotropi come quelli in particolare dell’epatite B e C possono portare alla cirrosi. I virus epatotropi, infatti, colpiscono in particolare le cellule del fegato
- Malattie epatiche autoimmuni
- Disturbi a carico dei dotti biliari
- Patologie ereditarie che influiscono sul metabolismo degli zuccheri
- Accumulo di ferro nell’organismo/rame nel fegato
- Fibrosi cistica
- Schistosomiasi, una parassitosi che può scatenare processi infiammatori nel fegato e portare, quindi, alla cirrosi
SINTOMI
Generalmente finché i danni al fegato non sono molto estesi è possibile che non si manifesti alcun sintomo. Man mano che la cirrosi epatica progredisce, può presentarsi la seguente sintomatologia:
- Senso di affaticamento
- Emorragie e comparsa frequente di lividi
- Ittero
- Ascite (quantità eccessiva del liquido normalmente presente nella cavità addominale)
- Gonfiori agli arti inferiori
- Prurito
- Nausea e perdita di appetito
- Calo ponderale
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