La pitiriasi rosea di Gibert è una malattia dermatologica piuttosto comune che si risolve spontaneamente. Scopriamone le caratteristiche e come si manifesta nell’articolo di oggi.
La pitiriasi rosea viene descritta per la prima volta nel 1860 dal dermatologo francese Camille-Melchior Gibert, da cui prende difatti il nome. Ciò che sappiamo è che in genere coinvolge persone dai 10 ai 35 anni di età e che può comparire anche nelle donne durante il periodo di gestazione. Tuttavia, rappresenta una problematica di natura idiopatica, che si manifesta in autunno e in primavera.
È importante sottolineare che questo tipo di dermatosi è una condizione del tutto benigna ed innocua, pertanto non è affatto contagiosa e tantomeno ha nulla a che vedere con le allergie.
PITIRIASI ROSEA DI GIBERT: sintomi e caratteristiche
Il primo segnale con cui si presenta la pitiriasi rosea di Gibert è la cosiddetta “chiazza madre”, ossia una macchia rotonda (o anche ovoidale) rossastra e squamosa del diametro di 1-3 cm, che appare sul tronco. Successivamente cominciano a comparire ulteriori chiazze più piccole in altre zone del corpo, come ad esempio:
- Petto
- Braccia
- Addome
- Schiena
- Gambe
Talvolta queste macchie possono svilupparsi anche su: viso, collo, palmi delle mani e piante dei piedi.
Le lesioni eritematose associate alla pitiriasi rosea di Gibert si presentano sotto forma di macchie che possono avere un colorito roseo (da qui il nome “rosea”!) oppure rosso pallido.
Il prurito non è un sintomo che si manifesta sempre e nella maggior parte dei casi può essere legato maggiormente ad un aspetto psicologico. Tuttavia, quando questa sensazione accompagna la presenza delle macchie, il disturbo può diventare alquanto fastidioso. A tutto ciò si aggiunge ovviamente anche il disagio estetico nonché l’imbarazzo che possono generare in chi ne soffre.
DIAGNOSI: pitiriasi rosea o versicolor?
Nonostante come abbiamo detto la pitiriasi rosea rappresenti una condizione innocua che si risolve in maniera spontanea, è sempre bene rivolgersi ad un dermatologo, in modo che possa stabilire e confermare la diagnosi.
Difatti, durante una normale visita dermatologica lo specialista è in grado di riconoscere il sintomo caratteristico della patologia. Questo è importante, in quanto la pitiriasi rosea può essere confusa con la cosiddetta pitiriasi versicolor, un’infezione cutanea di origine micotica o batterica che al contrario necessita di un trattamento specifico.
Una nota importante da aggiungere riguarda la comparsa della malattia cutanea in gravidanza (legata probabilmente alle alterazioni nella risposta immunitaria). Difatti, quando questa compare nelle prime 15 settimane di gestazione, può aumentare il rischio di:
- Aborto spontaneo
- Parto prematuro
- Iporeattività neonatale
TRATTAMENTO
In genere le macchie associate alla pitiriasi rosea di Gilbert tendono a scomparire spontaneamente nel giro di 3 o 4 settimane senza alcun tipo di terapia. Tuttavia, in alcuni casi possono perdurare anche fino a 12 settimane. Normalmente vengono consigliati dei prodotti emollienti ad uso topico per alleviare l’eventuale prurito, mentre si ricorre agli antistaminici solo qualora dovesse diventare più intenso.
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