Le temperature elevate possono favorire la calcolosi renale, complice soprattutto la conseguente sudorazione eccessiva. È possibile riuscire a prevenire questo disturbo? Ne parliamo nell’articolo di oggi.
Nonostante i calcoli renali possano talvolta risultare asintomatici, in genere si manifestano con la cosiddetta colica renale, di cui parleremo più avanti. Ma cosa è la calcolosi renale? Di cosa si tratta?
La calcolosi renale è caratterizzata dalla formazione dei cosiddetti calcoli. Si tratta di piccoli sassolini che si formano in seguito alla precipitazione dei sali minerali contenuti nelle urine. Nei soggetti sani sono normalmente presenti delle sostanze che contrastano in maniera efficace la cristallizzazione. Tuttavia, quando i calcoli ostacolano il normale flusso dell’urina, possono svilupparsi infezioni urinarie che, se persistono per periodi lunghi, aumentano la possibilità di danno ai reni fino a sviluppare una insufficienza renale progressiva.
SINTOMATOLOGIA
Come abbiamo detto, talvolta i calcoli renali sono asintomatici; difatti, spesso vengono scoperti per caso durante una radiografia o un’ecografia di controllo. Generalmente si manifestano con la cosiddetta colica renale, ossia un dolore acuto e violento localizzato nella parte bassa dell’addome e della schiena, all’altezza dei reni. Quando questi si muovono attraverso l’uretere, possono provocare:
- Dolore acuto e improvviso al fianco e alla parte bassa della schiena, ma che può irradiarsi all’inguine
- Tracce di sangue nelle urine
- Bisogno di urinare spesso
- Sudorazione e pallore
- Nausea e vomito
- Tachicardia
- Febbre e brividi, in caso di infezione urinaria
CALCOLOSI RENALE: cause e fattori di rischio
Nonostante non siano ancora completamente chiare le cause che possono portare alla formazione dei calcoli renali, vi sono dei fattori che possono predisporli. Vediamo in dettaglio:
- Sesso. Gli uomini hanno una probabilità tripla rispetto alle donne di svilupparli
- Età. La fascia con maggiore incidenza è quella tra i 30 e i 50 anni
- Familiarità per la patologia
- Dieta squilibrata. Nel caso si sia geneticamente predisposti, un’alimentazione troppo ricca di grassi e di ossalati rappresenta un fattore di rischio
- Scarsa assunzione di liquidi. Un flusso limitato di urine favorisce il ristagno e la conseguente precipitazione dei sali in esse contenuti
- Disidratazione provocata da diarrea, iperidrosi o maggiore evaporazione durante il periodo estivo, soprattutto se non vi è una adeguata reintegrazione dei liquidi persi
- Acidità delle urine: pH inferiore a 5
- Infezioni croniche delle vie urinarie
- Abuso di integratori salini e vitaminici
- Ipertiroidismo e iperparatiroidismo
PREVENZIONE
È possibile ridurre il rischio di andare incontro a calcolosi renale, mettendo in atto alcune semplici ma utili norme:
- Mantenere diluiti i sali nelle urine, bevendo molta acqua, ma anche tè o succhi di frutta. È importante ricordare che una buona idratazione consente di espellere eventuali calcoli microscopici, evitando così di arrivare alla colica
- Evitare le bevande gassate
- Evitare le forti sudorazioni (come ad esempio nel periodo estivo!). Le persone che soffrono di periodiche coliche renali dovrebbero stare ancora più attente a non sudare eccessivamente e reintegrare gli eventuali liquidi persi
- Limitare molto il consumo di birra e vino, in quanto tutti gli alcolici sono fortemente disidratanti
- Ridurre il consumo di sale. È sempre consigliabile non superare i 5 gr al giorno, preferendo condimenti come aceto balsamico, erbe aromatiche e olio extravergine d’oliva
- Evitare stress emotivo e fatica fisica eccessiva
- Praticare una moderata attività fisica, ricordando sempre di reintegrare i liquidi
- Non fumare. Le sigarette causano disidratazione
In conclusione, è possibile rendersi conto se stiamo bevendo abbastanza controllando il colore delle proprie urine: più sono scure maggiore è la nostra disidratazione.
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