Cancro ovarico: diagnosi e trattamento

Cancro ovarico, diagnosi e trattamento - Casa di Cura Villa Mafalda di Roma


Il cancro ovarico rappresenta una delle forme più aggressive di neoplasia ginecologica. Spesso influisce negativamente sul benessere fisico e persino psicologico di una donna. Tuttavia, diagnosticarlo ad uno stadio iniziale aumenta non solo la prospettiva di guarigione, ma anche la qualità della vita
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In un precedente articolo del Blog abbiamo parlato delle diverse forme di cancro ovarico e dei fattori che possono incrementare il rischio di insorgenza. Oggi dedicheremo più spazio alla sintomatologia, agli esami diagnostici utili e ai possibili trattamenti.

SINTOMI

Nelle sue fasi iniziali il cancro ovarico può essere asintomatico, caratteristica questa che lo rende una patologia piuttosto subdola. Ciò nonostante esistono tre sintomi, che possono essere correlati anche ad altri disturbi e per questo sottovalutati, a cui invece è bene prestare attenzione:

  • Addome gonfio
  • Aerofagia
  • Bisogno di urinare frequentemente

DIAGNOSI DI CANCRO OVARICO

Come abbiamo detto nell’incipit, diagnosticare il tumore ovarico ad uno stadio iniziale aumenta sia la prospettiva di guarigione che la qualità della vita. In particolare, individuarlo precocemente fa sì che la neoplasia non si diffonda e rimanga circoscritta alle ovaie, facendo arrivare al 90% il tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi. Per questa ragione non bisogna assolutamente sottovalutare i segnali di allarme e sottoporsi ad una visita ginecologica.
Dopo aver eseguito la palpazione dell’addome e l’ecografia pelvica, lo specialista sarà in grado di valutare l’eventuale necessità di effettuare ulteriori esami diagnostici:

TRATTAMENTO

L’approccio terapeutico al cancro ovarico è di tipo multidisciplinare e può includere un trattamento chirurgico ed uno farmacologico.

Il trattamento chirurgico è strettamente legato sia all’età del soggetto che allo stadio della neoplasia, e può prevedere differenti tipologie di intervento, quali:

  • Chirurgia conservativa. È l’opzione in caso di donne giovani e di carcinoma ad uno stadio iniziale
  • Chirurgia di citoriduzione primaria. È utile per poter eliminare la massa macroscopicamente visibile
  • Chirurgia di citoriduzione secondaria. Viene effettuata nei casi con recidive

Il trattamento farmacologico, che prevede l’utilizzo di farmaci chemioterapici, viene consigliato dopo l’intervento chirurgico per evitare eventuali recidive.

Nel caso di donne che presentino le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 si può optare per delle terapie mirate come i PARP inibitori (Poli ADP-Ribosio Polimerasi). Questi inibitori possono impedire la riparazione del DNA nelle cellule tumorali con deficit della ricombinazione omologa.

Per maggiori informazioni:

Casa di Cura “Villa Mafalda”
Via Monte delle Gioie, 5  –  00199 ROMA
Tel. 06.860941
email: direzione@villamafalda.com
www.villamafalda.com/departments/ginecologia-e-ostetricia

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