Ipertensione ecco come combatterla
Il sale è giustamente visto come un nemico per chi soffre di ipertensione ma sono tanti i cibi “amici” che possono aiutare a combatterla. Intanto va detto che il vero nemico è il sodio contenuto nel sale e per questo va tenuto sotto controllo l’uso di sale e non serve evitare di mangiare tutto ciò che è “saporito” a meno che non sia salato.
Quasi 16 milioni di italiani ne soffrono ed è la principale causa scatenante di complicanze cardiovascolari. Per questo è importante sensibilizzare su una buona alimentazione per evitare il peggioramento a danno delle strutture cardiache.
Cibi amici
Aglio, peperoncino, cacao, mirtillo, pomodoro e barbabietola rossa aiutano a combattere l’ipertensione. In aggiunta per insaporire i cibi senza usare il sale si possono annoverare tra agli amici: limone, aceto, erbe aromatiche, spezie etc…
Vanno assolutamente eliminati: caffè, liquirizia, salse pronte, salumi e tutto ciò che viene lavorato con aggiunta di sale.
Regole per combattere l’ipertensione
Frutta e verdura in quantità: questi alimenti aiutano ad eliminare dall’organismo i radicali liberi che possono provocare danni alle strutture vascolari. Infatti chi soffre di ipertensione deve fare attenzione anche a ciò che può direttamente o indirettamente portare danni al cuore. In particolare la barbabietola rossa aumenta i livelli di ossido nitrico nel sangue che abbassa la pressione arteriosa. Si può dire che una barbabietola rossa al giorno sarebbe un’ottima soluzione per chi soffre di ipertensione.
Via i grassi: i latticini e le carni molto grasse favoriscono l’aumento del livello di colesterolo nel sangue.
Dimagrire: se si è in sovrappeso l’ipertensione è dietro l’angolo. Il primo passo per migliorare la propria salute è dimagrire.
Controlli
Per noi della Casa di Cura Villa Mafalda è importante ricordare che bisogna controllare la pressione sanguigna e fare analisi mirate in maniera ciclica. Infatti si sospetta che i danni maggiori all’apparato cardiocircolatorio siano derivati dall’ipertensione non tenuta sotto controllo. Uno studio recente ha calcolato che circa la metà degli infarti sarebbe di tipo “silenzioso” ovvero senza sintomi e si viene a conoscenza di esso solo dopo una forte crisi cardiovascolare.