L’abitudine di mangiarsi le unghie può essere legata a ragioni di natura psicologica ed emotiva. Ciò non toglie che, come vedremo in questo articolo, sarebbe bene cercare di togliersi il vizio.
A soffrire di onicofagia, questo il termine scientifico che descrive il disturbo compulsivo di rosicchiarsi le unghie, non sono solo bambini e adolescenti, ma anche adulti.
Nella maggior parte dei casi alla base di questa problematica vi sono ragioni che coinvolgono la sfera emotiva e psicologica.
Difatti, spesso ci si porta le dita alla bocca in maniera inconsapevole, un gesto per lo più inconscio ed automatico, che aiuta ad attenuare e tenere sotto controllo tensioni emotive, quali:
- Ansia e stress. Rosicchiarsi le unghie può rappresentare un modo per allentare la tensione o eventuali preoccupazioni. In quel momento si prova una sensazione di sollievo, che è spesso seguito dal dolore e fastidio alle dita, ed in alcuni casi addirittura da senso di colpa
- Rabbia ed aggressività. Soprattutto durante l’adolescenza mangiarsi le unghie può essere un modo per scaricare l’aggressività o un’emozione di rabbia su se stessi, anziché all’esterno
- Noia ed inattività. In genere chi non riesce a controllare l’impulso a mordersi le unghie è più portato a farlo quando si sta annoiando oppure non ha niente da fare
MANGIARSI LE UNGHIE: 10 buone ragioni per non farlo
Potremmo pensare che in fondo mangiarsi le unghie possa essere una abitudine piuttosto innocua. Al contrario, può avere conseguenze sulla salute non solo delle nostre unghie, ma anche della nostra bocca.
Vediamo quali sono le 10 buone ragioni che dovrebbero convincerci ad abbandonare questo cattivo (e per niente sano!) vizio:
- Estetica. Ovviamente non è tra le conseguenze più gravi, ma, soprattutto per una donna, le mani rappresentano una sorta di bigliettino da visita. L’aspetto curato o non curato rispecchia in un certo qual modo l’immagine della persona. In genere, chi soffre di onicofagia in talune situazioni tende a nascondere le mani, quasi vergognandosene
- Qualità di vita. Il dover cercare continuamente di resistere alla tentazione di mordersi le unghie può generare emozioni negative, influendo così sulla qualità di vita
- Batteri. È facile intuire che da un punto di vista igienico non sia positivo. In particolare, le dita e lo spazio sotto le unghie rappresentano un potenziale veicolo per la trasmissione di infezioni, causate da batteri o virus che in questo modo portiamo direttamente alla bocca
- Alitosi. Per le stesse ragioni di cui sopra, questa abitudine può peggiorare anche l’odore dell’alito
- Malattie a trasmissione orale. Quando si ha questa abitudine può essere più facile contrarre questo tipo di malattie. Ne sono un esempio l’herpes labiale e la mononucleosi
- Denti. Quando si rosicchiano le unghie è possibile scheggiare i denti. Questo, insieme alle infezioni dentali, può danneggiare i denti ed il loro smalto, provocando fratture dentarie e aumentando anche il rischio di sviluppare carie
- Digrignare i denti. In genere chi si mangia le unghie è più portato a digrignare i denti mentre dorme. Anche questo può danneggiare denti e smalto
- Gengive. Piccoli frammenti di unghie rimasti incastrati alla base del dente o l’azione dell’unghia stessa contro le gengive possono provocare lesioni che danno luogo a gonfiore ed infiammazione gengivale
- Pus. Spesso chi ha questo vizio rosicchia anche le pellicine e le cuticole che circondano l’unghia; questo fa sì che si formino delle piccole ferite piuttosto fastidiose e nella maggior parte dei casi dolorose. Infatti, è proprio in queste piccole ferite che i batteri riescono ad insinuarsi dando luogo a pus per nulla piacevole (giradito)
- Compromissione della crescita delle unghie. La onicofagia cronica può danneggiare in maniera definitiva il letto ungueale, compromettendo a lungo andare persino la crescita stessa delle unghie
ALCUNI CONSIGLI
Per poter eliminare definitivamente questo vizio, bisognerebbe indagare le cause all’origine del disturbo compulsivo. Tuttavia, ecco alcuni consigli che potrebbero esservi utili e che potreste almeno provare:
- Maggiore consapevolezza circa i danni provocati dall’onicofagia
- Smalto amaro. È il rimedio classico che chi ha cercato di smettere di rosicchiare le unghie ha provato almeno una volta nella vita. Si tratta di smalti reperibili in farmacia, il cui sapore amarognolo dovrebbe fare da deterrente. Dato che talvolta l’onicofago riesce ad abituarsi anche al gusto sgradevole di questi smalti, può essere utile provare con altre sostanze, quali: tea tree oil (o Melaleuca alternifolia, un olio essenziale con proprietà antisettiche/antibatteriche/antivirali/antifungine etc.); aglio; cipolla; aceto; succo di limone o pompelmo
- Curare le unghie. Provare a mantenere le unghie corte, facendo attenzione a dar loro una forma arrotondata. In genere chi soffre di onicofagia tende a percorrere con i polpastrelli il contorno delle unghie; ragion per cui la presenza di eventuali “spigoli” possono scatenare il desiderio di “aggiustarli”, rosicchiandoli. Inoltre, dare a mani e unghie un aspetto più curato può motivare ed aiutare ad abbandonare il vizio
- Tenere la bocca occupata. Nei momenti di maggiore tensione, nervosismo o stress, può essere utile masticare un bastoncino di liquirizia o una gomma senza zucchero
- Attività rilassanti. Un ultimo consiglio è quello di praticare delle attività in grado di allentare le tensioni, scaricare l’aggressività, tenere sotto controllo l’ansia. Dedicarsi con regolarità a uno sport, dipingere, ricamare, suonare uno strumento musicale etc. possono anche contribuire a tenere le mani impegnate, distogliendo dal desiderio di rosicchiare le unghie
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Casa di Cura “Villa Mafalda”
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