Pet Therapy, i benefici degli animali

In tutte le Regioni d’Italia vi sono proposte di legge per la Pet Therapy: ecco perché il contatto con gli animali domestici fa bene alla salute. In termini tecnici gli animali sono”fluidificatori sociali” e “riducono lo spazio apatico” ovvero fanno stare meglio.

Pet Therapy professionale

Quando si parla di Pet Therapy ci si riferisce ad un ambito professionale specifico dove si utilizzano animali di almeno 2-3 anni precedentemente addestrati per il compito assegnatogli. Infatti l’addestramento è necessario non solo per i cani da compagnia che devono svolgere funzioni supplementari (pensiamo ai “cani guida” per i non vedenti) ma anche per poter interagire con altre problematiche. Infatti ad oggi l’utilizzo di animali da compagnia è diffuso in molti ambiti come quello per i malati di epilessia: i cani sanno infatti anticipare l’arrivo di un attacco epilettico avvertendo con segnali sonori il proprio padrone (o i genitori) in tempo per contrastarlo con efficacia. Queste capacità uniche si combinano con un valore aggiuntivo che è quello di natura affettiva: i pazienti che soffrono di malattie croniche non solo riescono a controllare e gestire la vita quotidiana con più serenità ma ottengono anche un notevole beneficio dato dalla vicinanza affettiva.

Il valore aggiunto dell’affettività

L’aspetto dell’affettività e della “socialità” non è da poco, è infatti il motivo per cui vengono sempre più spesso utilizzati anche per pazienti affetti da autismo. In maniera simile a ciò che accade per le crisi epilettiche i cani addestrati sanno anche confortare e porre rimedio a manifestazioni tipiche di chi soffre di autismo.

Situazione italiana

In Italia eravamo ancora indietro nel campo dell’applicazione della Pet Therapy in ambito medico ma stiamo recuperando in fretta: nuovi protocolli sono stati attivati presso il Ministero della Salute e anche nelle Regioni mentre sempre più operatori socio sanitari si formano in tal senso.

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