Colon irritabile: diagnosi ed esami

Colon irritabile, diagnosi ed esami - Casa di Cura Villa Mafalda di Roma - Villa Mafalda Blog


Per poter stabilire la diagnosi di Sindrome del colon irritabile è essenziale escludere altre patologie intestinali che possono manifestarsi con gli stessi sintomi. Vediamo quali esami possono essere necessari.

In un articolo precedente abbiamo imparato a conoscere la sintomatologia che può essere associata al colon irritabile, ed i fattori che possono aggravare i sintomi. In particolare, abbiamo sottolineato che il sintomo principale è il dolore/disagio addominale. Questo deve manifestarsi per almeno 12 settimane (anche non consecutive) negli ultimi 12 mesi. Deve, però, essere accompagnato da almeno altri due sintomi tra:

  • Dolore che si attenua dopo l’evacuazione
  • Variazione della frequenza delle evacuazioni
  • Variazione della consistenza delle feci

Colon irritabile: diagnosi ed esami

Nell’articolo di oggi vogliamo soffermarci maggiormente sull’aspetto diagnostico, visto che per il colon irritabile è necessaria una cosiddetta diagnosi di esclusione. In questo modo è possibile escludere che siano in atto malattie intestinali differenti dalla Sindrome.

La visita inizia con l’anamnesi del paziente e l’esame obiettivo dell’addome mediante palpazione. Lo specialista può, quindi, valutare la necessità di effettuare esami clinici e strumentali, quali:

  • Analisi del sangue:
    – emocromo; sideremia; transaminasi; glicemia ed emoglobina glicosilata; creatininemia; analisi degli ioni
    – VES; PCR; alfa1-glicoproteina acida. Tali parametri servono ad escludere malattie come il Morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa
    – dosaggio di paratormone e TSH. Sono utili per poter escludere patologie tiroidee come l’iperparatiroidismo, l’ipertiroidismo o l’ipotiroidismo
    – dosaggio degli anticorpi antigliadina e antiendomisio. Consentono di  valutare l’eventuale presenza di celiachia
  • Ecografia addominale. Quando è presente un dolore addominale, questo esame può essere utile per evidenziare l’eventuale presenza di malattie che coinvolgono gli organi genitali (in particolare le ovaie) o di calcoli alla colecisti
  • Test alimentari. Sono utili per individuare possibili intolleranze e/o allergie alimentari
  • Analisi delle feci. Sono importanti per poter effettuare la ricerca di sangue occulto nelle feci o evidenziare la presenza di parassiti fecali e delle loro uova
  • Esplorazione rettale. Può essere effettuata nel caso vi sia sangue nelle feci o si manifesti incontinenza rettale
  • Manometria rettale. Si tratta di un esame complementare al precedente che consente di valutare sia la pressione che il funzionamento dello sfintere anale
  • Colonscopia. L’esame viene consigliato in caso:
    – i disturbi si manifestino in soggetti con più di 50 anni
    – il paziente abbia una familiarità per il tumore del colon
    – la sintomatologia comprenda: sangue, che può anche essere commisto alle feci; dimagrimento ingiustificato; diarrea che persiste senza arrestarsi nonostante la terapia
  • Clisma opaco. L’esame viene effettuato per poter escludere una diverticolosi colica

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